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giovedì 8 luglio 2010

LA VERGINE E MADRE DI GUADALUPE (Mexico) con VIDEO e versioni Inglese e Spagnolo


>>> LA VERGINE E MADRE DI GUADALUPE - Mexico (Codice: 6.4.9.)<<<

>>> THE VIRGIN AND MOTHER OF GUADALUPE - Mexico (Code: 6.4.9 .)<<<

NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE - Mexico (Code: 6.4.9.)

VIDEO ESPLICATIVO - LA VERGINE DI GUADALUPE - Mexico: http://www.youtube.com/watch?v=SSJW-TPRpIw

La Vergine di Guadalupe o Nostra Signora di Guadalupe è l'appellativo con cui i cattolici venerano Maria in seguito a un'apparizione avvenuta in Messico nel 1531.

Secondo il racconto tradizionale, Maria apparve a Juan Diego Cuauhtlatoatzin, un azteco convertito al cristianesimo, sulla collina del Tepeyac a nord di Città del Messico, più volte tra il 9 e il 12 dicembre 1531. Il nome Guadalupe sarebbe stato dettato da Maria stessa a Juan Diego: alcuni hanno ipotizzato che sia la trascrizione in spagnolo dell'espressione azteca Coatlaxopeuh, "colei che schiaccia il serpente" (cfr. Genesi 3,14-15).

A memoria dell'apparizione, sul luogo fu subito eretta una cappella, sostituita dapprima nel 1557 da un'altra cappella più grande, e poi da un vero e proprio santuario consacrato nel 1622. Infine nel 1976 è stata inaugurata l'attuale Basilica di Nostra Signora di Guadalupe.

Nel santuario è conservato il mantello (tilmàtli) di Juan Diego, sul quale è raffigurata l'immagine di Maria, ritratta come una giovane indiana: per la sua pelle scura ella è chiamata dai fedeli Virgen morenita ("Vergine meticcia"). Nel 1921 un attentato dinamitardo tentò di distruggere il mantello, ma esso rimase intatto.

L'apparizione di Guadalupe è stata riconosciuta dalla Chiesa cattolica e Juan Diego è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II il 31 luglio 2002.

La Madonna di Guadalupe è venerata dai cattolici come patrona e regina del continente americano. La sua festa si celebra il 12 dicembre, giorno dell'ultima apparizione.

Indice:
1 Il racconto delle apparizioni
2 L'immagine sul mantello
3 Note
4 Bibliografia
5 Voci correlate
6 Collegamenti esterni
7 Altri progetti

IL RACCONTO DELLE APPARIZIONI
Secondo il racconto tradizionale, Juan Diego vide per la prima volta la Madonna la mattina del 9 dicembre 1531, sulla collina del Tepeyac vicino a Città del Messico. Ella gli chiese di far erigere un tempio in suo onore ai piedi del colle: Juan Diego corse a riferire il fatto al vescovo Juan de Zumarrága, ma questi non gli credette. La sera, ripassando sul colle, Juan Diego vide per la seconda volta Maria, che gli ordinò di tornare dal vescovo l'indomani. Il vescovo lo ascoltò di nuovo e gli chiese un segno che provasse la veridicità del suo racconto.

Juan Diego tornò quindi sul Tepeyac e vide per la terza volta Maria, che gli promise un segno per l'indomani. Il giorno dopo, però, Juan Diego non poté recarsi sul luogo delle apparizioni in quanto dovette assistere un suo zio, gravemente malato. La mattina dopo, 12 dicembre, lo zio appariva moribondo e Juan Diego uscì in cerca di un sacerdote che lo confessasse. Ma Maria gli apparve ugualmente, per la quarta e ultima volta, lungo la strada: gli disse che suo zio era già guarito e lo invitò a salire di nuovo sul colle a cogliere dei fiori. Qui Juan Diego trovò il segno promesso: dei bellissimi fiori di Castiglia, fioriti fuori stagione in una desolata pietraia. Egli ne raccolse un mazzo nel proprio mantello e andò a portarli al vescovo.

Di fronte al vescovo e ad altre sette persone presenti, Juan Diego aprì il mantello per mostrare i fiori: ed ecco, all’istante sulla tilma si impresse e si rese manifesta alla vista di tutti l'immagine della S. Vergine Maria. Di fronte a tale prodigio, il vescovo cadde in ginocchio, e con lui tutti i presenti. La mattina dopo Juan Diego accompagnò il presule al Tepeyac, per indicargli il luogo in cui la Madonna aveva chiesto Le fosse innalzato un tempio e l'immagine venne subito collocata nella cattedrale.

L'IMMAGINE SUL MANTELLO
A causa della sua asserita origine miracolosa, l'immagine della Madonna di Guadalupe è oggetto di devozione paragonabile a quella rivolta alla Sindone. La sua fama si sparse rapidamente anche al di fuori del Messico: nel 1571 l'ammiraglio Gianandrea Doria ne possedeva una copia, dono del re Filippo II di Spagna, che portò con sé sulla propria nave nella battaglia di Lepanto. Negli anni venti del XX secolo i Cristeros, contadini messicani ribelli contro il governo anticlericale, portavano in battaglia l'immagine della Virgen morenita sulle proprie bandiere.

Il mantello è del tipo chiamato tilma: si tratta di due teli di ayate (fibra d'agave) cuciti insieme. L'immagine di Maria è di grandezza lievemente inferiore al naturale, alta 143 cm. Le sue fattezze sono quelle di una giovane meticcia: la carnagione è scura. Maria è circondata dai raggi del sole e ha la luna sotto ai piedi; indossa una cintura di colore viola che, tra gli aztechi, indicava lo stato di gravidanza; sotto la luna vi è un angelo dalle ali colorate di bianco, rosso e verde (i colori dell'attuale bandiera messicana), che sorregge la Vergine.

La figura ha caratteristiche particolari che la ricollegano a divinità della religione azteca. Il mantello verde e blu con cui la Madonna appare iconografata era un simbolo tipico della duplice divinità chiamata Ometeotl. La Luna è un simbolo ricorrente nelle raffigurazioni pagane, quasi sempre associato alle divinità femminili. Elemento non trascurabile è il luogo dell'apparizione, ovvero la collina di Tepeyac, sulla quale sorgeva un tempio dedicato ad una dea locale la cui pianta sacra era proprio l'agave associata all'apparizione mariana.

Alcuni autori, che hanno eseguito degli studi scientifici sul mantello, sostengono che effettivamente l'immagine non sia dipinta; essa presenterebbe inoltre caratteristiche particolari difficili da spiegare naturalmente. Altri autori, sulla base di altri studi, sostengono invece che sia vero il contrario.

Alcuni dati portati a sostegno dell'ipotesi miracolosa:

Già nel 1666 la tilma fu esaminata da un gruppo di pittori e di medici per verificarne la natura miracolosa: essi asserirono che era impossibile che l'immagine, così nitida, fosse stata dipinta sulla tela senza alcuna preparazione di fondo, e inoltre che nei 135 anni trascorsi dall'apparizione, nell'ambiente caldo e umido in cui era conservata, essa avrebbe dovuto distruggersi. Nel 1788, per provare sperimentalmente questo fatto, venne eseguita una copia sullo stesso tipo di tessuto: esposta sull'altare del santuario, già dopo soli otto anni era rovinata. Al contrario l'immagine originale, dopo quasi 500 anni, è ancora sostanzialmente intatta.
Nel 1936 il chimico Richard Kuhn esaminò due fili del tessuto, non trovandovi alcuna traccia di coloranti.
Nel 1979 Philip Serna Callahan scattò una serie di fotografie all'infrarosso. L'esame di queste foto rivelò che, mentre alcune parti dell'immagine erano dipinte (potrebbero essere state aggiunte in un secondo momento), la figura di Maria era impressa direttamente sulle fibre del tessuto; solo le dita delle mani apparivano ritoccate per ridurne la lunghezza.
Nel 1951 il fotografo José Carlos Salinas Chávez dichiarò che in entrambe le pupille di Maria, fortemente ingrandite, si vedeva riflessa la testa di Juan Diego. Nel 1977 l'ingegnere peruviano José Aste Tonsmann analizzò al computer le fotografie ingrandite di 2500 volte e affermò che si vedono ben cinque figure: Juan Diego nell'atto di aprire il proprio mantello, il vescovo Juan de Zumárraga, due altri uomini (uno dei quali sarebbe quello originariamente identificato come Juan Diego) e una donna. Al centro delle pupille si vedrebbe inoltre un'altra scena, più piccola, anche questa con diversi personaggi. Nella puntata di Voyager (programma televisivo) del 12 ottobre 2009, viene detto che i personaggi fino a quel momento trovati sono 13.
Questi invece sono dati portati a sostegno dell'ipotesi contraria[1]:

Elaborazioni fotografiche ottenute con tecnica di ripresa ai raggi infrarossi evidenziano alcuni ritocchi successivi e rendono lecita l’ipotesi che l’autore abbia realizzato il contorno della figura a mo’ di schizzo, per poi colorarla.
Nel 1556, nel corso di un esame del mantello, fu affermato[1] che l'effigie fosse stata dipinta dal “pittore indiano Marcos” (che alcuni studi riconducono a Marcos Cipac d'Aquino, un artista azteco dell'epoca) l'anno prima.
Nel 1982 José Sol Rosales esaminò il tessuto al microscopio e affermò che la colorazione dell'immagine è dovuta ad alcuni pigmenti già disponibili ed utilizzati nel XVI secolo.
Le caratteristiche dell'immagine rispecchiano gli schemi dell'arte figurativa spagnola, del XVI secolo, avente come oggetto le rappresentazioni mariane; la tradizione su Juan Diego invece, secondo alcuni studi, risalirebbe al secolo successivo.
L'esistenza stessa di Juan Diego è stata decisamente messa in dubbio, anche da importanti esponenti cattolici, nel periodo del processo di canonizzazione di Juan Diego, come ad esempio da Guillermo Schulemburg Prado membro della Pontificia Accademia Mariana e primo amministratore (per trent'anni) della basilica di Guadalupe; dall'ex nunzio apostolico messicano, Girolamo Prigione; dall'arcivescovo polacco Edward Nowak, segretario della Congregazione per le Cause dei Santi ("sull'esistenza di questo Santo si sono sempre avuti forti dubbi. Non abbiamo documenti probatori ma solo indizi. [...] Nessuna prova presa singolarmente dimostra che Juan Diego sia esistito", in un'intervista al quotidiano Il Tempo).
L'immagine che si vede nelle pupille ha una risoluzione troppo bassa per poter affermare con certezza che vi si vedano i personaggi che alcuni affermano di riconoscere. Gli scettici liquidano questa affermazione come un caso di pareidolia, la tipica tendenza umana a ricondurre a forme note degli oggetti o dei profili dalla forma casuale.

NOTE:
^ a b *(EN) D.A. Brading, Mexican Phoenix: Our Lady of Guadalupe, 2001, Cambridge, Cambridge University Press.
(EN) Philip Serna Callahan, The Tilma under Infra-red Radiation, 1981, Washington, Center for Applied Research in the Apostolate.
(EN) Joe Nickell, "Image of Guadalupe: myth- perception" in Skeptical Inquirer 21:1, gennaio/febbraio 1997
(EN) Joe Nickell, John F. Fischer, "The Image of Guadalupe: A folkloristic and iconographic investigation" in Skeptical Inquirer 9:3, autunno 1985
(EN) Jody Brant Smith, The Image of Guadalupe, 1983, Garden City, N.Y.: Doubleday.
Articolo su www.chiesa.espressonline.it

BIBLIOGRAFIA:
L. Schiatti, La Madonna di Guadalupe. Dono di Dio o dipinto dell'uomo?, San Paolo Edizioni, 2008
Claudio Perfetti, La madonna di Guadalupe. Fascino e mistero d'una immagine (Messico, 1531), San Paolo Edizioni, 2003
Manuela Testoni, Guadalupe. Storia e significato delle apparizioni, San Paolo Edizioni, 1998
Rodriguez Guadalupe M.; Manello M. Piera, Le apparizioni di Nostra Signora di Guadalupe. Una lettura catechetica, Editrice LAS (Libreria Ateneo Salesiano), 2001
Elizondo Virgil, Guadalupe. Madre della nuova creazione, Cittadella, 2000

VOCI CORRELATE:
Maria (madre di Gesù)
Basilica di Nostra Signora di Guadalupe
Apparizioni e altre manifestazioni mariane
Collegamenti esterni [modifica]
Omelia di Giovanni Paolo II per il 450º anniversario dell'apparizione (12 dicembre 1981)
Articolo di Maria Di Lorenzo
La Madonna di Guadalupe: un caso di "inculturazione" miracolosa di Giulio Dante Guerra su Cristianità n. 205-206 (1992) (contiene anche le prove scientifiche)
Articolo di Silvano Fuso dal sito http://www.vialattea.net
(EN) Articolo sul sito del CICAP
(EN) 'Miraculous' Image of Guadalupe, sul sito del CISCOP, Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal
Alessandro Vigiani (Università di Siena), La Vergine di Guadalupe: genesi e significati di un simbolo messicano

ORIGINAL ENGLISH VERSION:
Our Lady of Guadalupe - Mexico (Code: 6.4.9.)

EXPLICIT VIDEO - The Virgin of Guadalupe - Mexico: http://www.youtube.com/watch?v=SSJW-TPRpIw

The Virgin of Guadalupe or Our Lady of Guadalupe is the name by which Catholics revere Mary as a result of an apparition took place in Mexico in 1531.

According to the traditional tale, Cuauhtlatoatzin Mary appeared to Juan Diego, an Aztec convert to Christianity, on the hill of Tepeyac north of Mexico City, several times between 9 and 12 December 1531. The name Guadalupe was dictated by Mary herself to Juan Diego, some have suggested that the transcript in Spanish Aztec Coatlaxopeuh expression, "she who crushes the serpent" (cf. Genesis 3:14-15).

In memory of the apparition, the place was immediately erected a chapel in 1557, first replaced by another larger chapel, and then a real sanctuary consecrated in 1622. Finally in 1976 was inaugurated the present Basilica of Our Lady of Guadalupe.

The shrine is preserved mantle (tilmàtli) of Juan Diego, to which depicts the image of Mary, portrayed as a young Indian for his dark skin she is called by the faithful morenita Virgen ("Virgin" hybrid "). In 1921 a bomb tried to destroy the mantle, but it remained intact.

The apparition of Guadalupe Catholic Church was recognized by and Juan Diego was canonized by Pope John Paul II, July 31, 2002.

Our Lady of Guadalupe is venerated by Catholics as the patron and queen of America. His feast is celebrated on December 12th, day of the last apparition.

Index:
1 The story of the apparitions
2 The picture on the mantle
3 Notes
4 Bibliography
5 References
6 External links
7 References

The account of APPARITIONS
According to the traditional tale, Juan Diego first saw the Virgin on the morning of December 9, 1531, on the hill of Tepeyac near Mexico City. She asked him to build a temple in his honor at the foot of the hill, Juan Diego rushed to report it to Bishop Juan de Zumarraga, but they did not believe him. In the evening, going over the hill, Juan Diego for the second time he saw Mary, who ordered him to return to the bishop the next day. The bishop listened again and asked for a sign that prove the veracity of his story.

Juan Diego at Tepeyac and then returned for the third time he saw Mary, who promised him a sign for tomorrow. The next day, however, Juan Diego could not visit the area because of the apparitions had to assist his uncle, gravely ill. The next morning, December 12, dying uncle appeared and Juan Diego went in search of a priest to confess. But Mary also appeared, for the fourth and last time, along the road told him that his uncle was cured and invited him to climb back on the hill to pick flowers. Here, Juan Diego found the sign promised: the beautiful flowers of Castile, blooming out of season in a desolate quarry. He picked it a bunch in his coat and went to take them to the bishop.

In front of the Bishop and seven other people present, Juan Diego opened his cloak to show the flowers and, behold, instantly imprinted on the cloak and it became obvious to every view the image of S. Virgin Mary. Faced with this miracle, the bishop fell to his knees, and with him all those present. The next morning, Juan Diego at Tepeyac accompanied the prelate, to indicate the place where Our Lady had asked for a temple was erected and the image was immediately placed in the cathedral.

THE PICTURE ON THE COAT
Because of its alleged origin miraculous image of Our Lady of Guadalupe is the object of devotion comparable to that given to the Shroud. His fame quickly spread outside of Mexico in 1571 Admiral Gianandrea Doria possessed a copy, a gift of King Philip II of Spain, who brought with him to his vessel at the Battle of Lepanto. In the twenties of the twentieth century Cristeros, Mexican peasants rebel against the anticlerical government, led into battle the image of the Virgen morenita on their flags.

The coat is the type called tilma: they are two sheets Ayat (agave fiber) sewn together. The image of Mary is slightly below the natural size, 143 cm high. His features are those of a young mestizo: the complexion is dark. Mary is surrounded by the sun and the moon under the foot, wearing a purple belt that among the Aztecs, showed the pregnancy, under the moon is an angel whose wings are colored white, red and green ( the colors of the Mexican flag), which supports the Virgin.

The figure has special characteristics that relate to deities of Aztec religion. The green and blue cloak with which Our Lady of illustrations was a typical symbol of the dual deity called Ometeotl. The Moon is a recurring symbol in pagan representations almost always associated with female deities. Not insignificant is the site of the apparition, or the hill of Tepeyac, on which stood a temple dedicated to a local goddess whose sacred plant was just the agave associated Marian apparition.

Some authors, who carried the mantle of scientific studies, argue that the image is not actually painted; It also has special features difficult to explain naturally. Other authors on the basis of other studies, argue that the opposite is true.

Some data support the hypothesis led to miraculous:

Already in 1666 the tilma was examined by a group of painters and physicians to verify the miraculous nature: they asserted that it was impossible that the image, so sharp, had been painted on canvas with no background preparation, and also with 135 years by the appearance in the warm and humid as it was preserved, it should have been destroyed. In 1788, to test experimentally this fact, a copy was performed on the same tissue type: exposed on the altar of the sanctuary, after only eight years was ruined. Unlike the original image, after almost 500 years, is still substantially intact.
In 1936 the chemist Richard Kuhn examines two strands of the fabric, not finding any trace of dye.
In 1979 Philip Serna Callahan took a series of infrared photographs. The examination of these photographs revealed that while some parts of the image were painted (could have been added later), the figure of Mary was imprinted directly on the fibers of the fabric, only the fingers seemed adjusted to reduce the length.
In 1951 the photographer Jose Carlos Salinas Chavez declared that in both eyes of Mary, highly magnified, is seen reflected head of Juan Diego. In 1977 the Peruvian engineer José Aste Tonsmann computer analyzed the images magnified 2500 times and said he can see five figures: Juan Diego opened his cloak in the act of the Bishop Juan de Zumárraga, two other men (one of which would be originally identified as Juan Diego) and a woman. At the center of the pupils would also be another scene, smaller, also with different characters. In the episode of Voyager (TV) of 12 October 2009, it is said that the characters found so far are 13.
These data are taken instead to support the hypothesis contrary [1]:

Obtained by photographic processing technique of infrared show and make some adjustments later permitted the assumption that the author has made the outline of the figure mo 'sketch and then color it.
In 1556, during an examination of the coat, it was stated [1] that the portrait was painted by "the Indian painter Marcos" (which some studies lead back to Marcos CIPAC Aquinas, an artist Aztec era) 's year before.
In 1982 José Sol Rosales examined the tissue under a microscope and said that due to the color image is already available and some pigments used in the sixteenth century.
The image features reflect patterns of figurative Spanish, sixteenth century, having as object representations Marian tradition Juan Diego instead, according to some studies, is dated the next century.
The very existence of Juan Diego was definitely questioned, even by prominent Catholic leaders, during the process of canonization of Juan Diego, for example by Guillermo Prado Schulemburg member of the Pontifical Marian Academy and the first administrator (for thirty years ) of the Basilica of Guadalupe, Mexican former apostolic nuncio, Jerome Prison; Polish Archbishop Edward Nowak, secretary of the Congregation for the Causes of Saints ("the existence of this saint have always had strong doubts. We have no documentary evidence but only clues. [...] No evidence taken individually shows that Juan Diego existed, in an interview with Italian newspaper Il Tempo).
The image you see in the pupils have too low a resolution to say with certainty that you see the characters that some say they recognize. Skeptics dismiss this statement as a case of pareidolia, the typical human tendency to attribute to known forms of objects or profiles by random form.

NOTES:
^ A b * (EN) D.A. Brading, Mexican Phoenix: Our Lady of Guadalupe, 2001, Cambridge, Cambridge University Press.
(EN) Philip Serna Callahan, The cloak under Infra-red Radiation, 1981, Washington, Center for Applied Research in the Apostolate.
(EN) Joe Nickell, "Image of Guadalupe: Myth-perception" in Skeptical Inquirer 21:1, January / February 1997
(EN) Nickell Joe, John F. Fischer, "The Image of Guadalupe: A folkloristic and iconographic Investigation" in Skeptical Inquirer 9:3, Fall 1985
(EN) Smith, Jody Brant, The Image of Guadalupe, 1983, Garden City, NY: Doubleday.
Article www.chiesa.espressonline.it

REFERENCES:
L. Schiatti, Our Lady of Guadalupe. Gift of God or man painting?, St. Paul Editions, 2008
Claudio Perfect, Our Lady of Guadalupe. Charm and mystery of an image (Mexico, 1531), St. Paul Editions, 2003
Manuela Testoni, Guadalupe. History and significance of the apparitions, St. Paul Editions, 1998
Guadalupe M. Rodriguez, M. Manella Piera, The Apparitions of Our Lady of Guadalupe. A reading catechetical Editrice LAS (Salesian University Library), 2001
Virgil Elizondo, Guadalupe. Mother of the new creation, Citadel, 2000

RELATED ITEMS:
Mary (mother of Jesus)
Basilica of Our Lady of Guadalupe
Marian apparitions and other events
[Edit]
Homily of John Paul II for the 450th anniversary of (December 12, 1981)
Article by Maria Di Lorenzo
Our Lady of Guadalupe: a case of "inculturation" miraculous Giulio Dante No War on Christianity 205-206 (1992) (also contains the scientific evidence)
Article by Silvio Fuso site http://www.vialattea.net
(EN) Article on the site of CICAP
(EN) 'Miraculous' Image of Guadalupe, the site of CISCOP, Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal
Vigiani Alexander (University of Siena), The Virgin of Guadalupe: origins and meanings of a Mexican symbol.

VERSIÓN EN ESPAÑOL Original:
Nuestra Señora de Guadalupe - México (Código: 6.4.9.)

EXPLICITO DE VIDEO - La Virgen de Guadalupe - México: http://www.youtube.com/watch?v=SSJW-TPRpIw

La Virgen de Guadalupe o la Virgen de Guadalupe es el nombre con el que los católicos veneran a María como consecuencia de una aparición tuvo lugar en México en 1531.

Según el relato tradicional, Cuauhtlatoatzin María se le apareció a Juan Diego, un converso al cristianismo Azteca, en el cerro de Tepeyac al norte de la Ciudad de México, en varias ocasiones entre el 9 y 12 de diciembre de 1531. El nombre Guadalupe fue dictada por la propia María a Juan Diego: Algunos han sugerido que la transcripción en la expresión española azteca Coatlaxopeuh "la que aplasta la serpiente" (cf. Gn 3,14 a 15).

En memoria de la aparición, el lugar fue inmediatamente erigió una capilla en 1557, primero sustituye por otra capilla más grande, y luego un verdadero santuario consagrado en 1622. Finalmente, en 1976 se inauguró la actual Basílica de Nuestra Señora de Guadalupe.

El santuario se conserva del manto (tilmatli) de Juan Diego en la que muestra la imagen de María, representada como una joven de la India por su piel oscura es llamada por la Virgen morenita fieles ("Virgen" híbrido "). En 1921 una bomba trató de destruir la capa, pero se mantuvo intacto.

La aparición de Guadalupe ha sido reconocido por la Iglesia Católica y Juan Diego fue canonizado por el Papa Juan Pablo II, 31 de julio de 2002.

Nuestra Señora de Guadalupe es venerada por los católicos como el patrón y la reina de América. Su fiesta se celebra el 12 de diciembre, día de la última aparición.

Índice:
1 La historia de las apariciones
2 La imagen en el manto
3 Notas
4 Bibliografía
5 Referencias
6 Enlaces externos
7 Referencias

LA HISTORIA DE APARICIONES
Según el relato tradicional, Juan Diego vio por primera vez la Virgen en la mañana del 09 de diciembre 1531, en el cerro del Tepeyac, cerca de la ciudad de México. Ella le pidió que construyera un templo en su honor al pie de la colina, Juan Diego se apresuró a informar de ello al obispo Juan de Zumárraga, pero no le creyeron. Por la noche, va en la colina, Juan Diego para la segunda vez que vio a María, quien le ordenó regresar al obispo al día siguiente. El obispo escuchó de nuevo y le pidió una señal de que demuestren la veracidad de su historia.

Juan Diego en el Tepeyac y luego regresó por tercera vez vio a María, quien le prometió un signo para el futuro. Al día siguiente, sin embargo, Juan Diego no pudo visitar la zona debido a las apariciones tuvo que ayudar a su tío, gravemente enfermo. A la mañana siguiente, 12 de diciembre, el tío apareció moribundo y Juan Diego fue en busca de un sacerdote para confesarse. Pero María también apareció por cuarta y última vez, a lo largo del camino le dijo que su tío estaba curado y le invitó a subir de nuevo en la colina para recoger flores. Aquí, Juan Diego encontró la señal prometida: las flores de Castilla y León, floración fuera de temporada en una cantera desierta. Lo cogió un puñado de su abrigo y se dirigió a los llevara al obispo.

Delante del obispo y siete otras personas presentes, Juan Diego abrió su manto para mostrar las flores y he aquí que al instante impresa en el manto y se hizo evidente a todos ver la imagen de S. Virgen María. Ante este milagro, el obispo cayó de rodillas, y con él todos los presentes. A la mañana siguiente, Juan Diego en el Tepeyac acompañó al prelado, para indicar el lugar donde la Virgen había pedido se erigió un templo y la imagen fue colocada inmediatamente en la catedral.

La imagen de la CAPA
Debido a su supuesto origen de la imagen milagrosa de Nuestra Señora de Guadalupe es el objeto de devoción comparable a la que se concede a la Sábana Santa. Su fama se extendió rápidamente fuera de México en 1571 el almirante Doria Gianandrea poseía un ejemplar, un regalo del rey Felipe II de España, que trajo con él a su barco en la batalla de Lepanto. En los años veinte del siglo XX los cristeros, rebeldes campesinos mexicanos contra el gobierno anticlerical, llevó a la batalla de la imagen de la Virgen morenita en sus banderas.

El pelaje es del tipo llamado tilma: son dos hojas Ayat (fibra de agave) cosidas entre sí. La imagen de María es ligeramente inferior al tamaño natural, 143 cm de altura. Sus características son las de un joven mestizo: la tez es oscura. María está rodeada por el sol y la luna bajo los pies, que llevaba un cinturón de color púrpura que entre los aztecas, mostró el embarazo, bajo la luna es un ángel cuyas alas son de color blanco, rojo y verde ( los colores de la bandera mexicana), que apoya la Virgen.

La figura tiene características especiales que se refieren a las deidades de la religión azteca. La capa verde y azul, con lo que la Virgen de las ilustraciones era un símbolo típico de la deidad dual llamado Ometéotl. La Luna es un símbolo recurrente en las representaciones paganas casi siempre asociados a deidades femeninas. No despreciable es el sitio de la aparición, o el cerro del Tepeyac, en la que había un templo dedicado a una diosa local cuya sagrada planta fue sólo el agave asociados aparición mariana.

Algunos autores, que llevaba el manto de estudios científicos, sostienen que la imagen no es en realidad pintada, sino que también tiene características difíciles especial para explicar de forma natural. Otros autores sobre la base de otros estudios, sostienen que lo opuesto es verdad.

Algunos datos apoyan la hipótesis condujo a lo milagroso:

Ya en 1666 la tilma fue examinada por un grupo de pintores y médicos para comprobar la naturaleza milagrosa: afirmaron que era imposible que la imagen, tan fuerte, había sido pintado sobre tela de fondo, sin preparación, y también con 135 años por la aparición en el cálido y húmedo, ya que se ha conservado, debería haber sido destruida. En 1788, para poner a prueba experimentalmente este hecho, una copia se realizó en el mismo tipo de tejido: expuesto en el altar del santuario, después de sólo ocho años estaba arruinado. A diferencia de la imagen original, después de casi 500 años, está básicamente intacta.
En 1936 el químico Richard Kuhn examina dos hebras del tejido, al no encontrar ningún rastro de tinte.
En 1979 Philip Callahan Serna tomó una serie de fotografías infrarrojas. El examen de estas fotografías revelaron que mientras que algunas partes de la imagen fueron pintados (podría haber sido añadido posteriormente), la figura de María fue impreso directamente sobre las fibras de la tela, sólo los dedos parecían ajustarse para reducir el de longitud.
En 1951 el fotógrafo José Carlos Salinas Chávez declaró que en los dos ojos de María, gran aumento, se ve reflejada la cabeza de Juan Diego. En 1977 el ingeniero peruano José Aste Tonsmann equipo analizaron las imágenes aumentadas 2500 veces y dijo que puede ver cinco figuras: Juan Diego abrió su manto en el acto del obispo Juan de Zumárraga, otros dos hombres (uno de los lo cual sería inicialmente identificado como Juan Diego) y una mujer. En el centro de los alumnos también sería otra escena, más pequeño, también con diferentes personajes. En el episodio de Voyager (TV), de 12 de octubre de 2009, se dice que los caracteres encontrados hasta ahora son 13.
Estos datos han sido tomados en lugar de apoyar la hipótesis contraria [1]:

Se obtiene por tratamiento de la técnica fotográfica infrarroja muestra y hacer algunos ajustes posteriores permitieron la suposición de que el autor ha hecho el contorno de la figura mo 'boceto y luego colorearlo.
En 1556, durante un examen de la capa, se dijo [1] que el retrato fue pintado por el pintor indio Marcos "(que algunos estudios conducen de nuevo a Marcos CICAP de Aquino, un artista era azteca) 's año anterior.
En 1982 José Rosales Sol examinaron el tejido bajo un microscopio y dijo que, debido al color de la imagen ya está disponible y algunos pigmentos utilizados en el siglo XVI.
Las características de la imagen se basan en formas de figuración española del siglo, XVI, teniendo como objeto las representaciones marianas tradición de Juan Diego en su lugar, según algunos estudios, con fecha del próximo siglo.
La existencia misma de Juan Diego fue interrogado sin duda, incluso por prominentes líderes católicos, durante el proceso de canonización de Juan Diego, por ejemplo, Guillermo Prado Schulemburg miembro de la Pontificia Academia Mariana y el primer administrador (por treinta años ) de la Basílica de Guadalupe, de México el ex nuncio apostólico, Jerónimo prisión; el arzobispo polaco Edward Nowak, secretario de la Congregación para las Causas de los Santos ("la existencia de este santo siempre han tenido serias dudas. No tenemos pruebas documentales pero sólo indicios. [...] No hay pruebas tomadas individualmente muestra que Juan Diego existió, en una entrevista con el diario italiano Il Tempo).
La imagen que ves en los ojos tiene una resolución demasiado baja para poder decir con certeza que los personajes que vemos que algunos dicen que reconocen. Los escépticos desestime esta declaración como un caso de pareidolia, la tendencia humana típica de atribuir a las formas conocidas de objetos o perfiles, de forma aleatoria.

NOTAS:
^ A * b (ES) D.A. Brading, Phoenix México: Nuestra Señora de Guadalupe, 2001, Cambridge, Cambridge University Press.
(ES) Philip Serna Callahan, bajo el manto de radiación infrarroja, 1981, Washington, Centro para la Investigación Aplicada en el Apostolado.
(ES) Joe Nickell, "Imagen de Guadalupe: mito-percepción" en Skeptical Inquirer 21:1, enero y febrero de 1997
(ES) Joe Nickell, John F. Fischer, "La imagen de Guadalupe: Una folklórico e iconográfico de Investigación" en Skeptical Inquirer 9:3, Otoño 1985
(ES) Smith, Jody Brant, de la Imagen de Guadalupe, 1983, Garden City, NY: Doubleday.
Artículo www.chiesa.espressonline.it

REFERENCIAS:
L. Schiatti, Nuestra Señora de Guadalupe. Regalo de Dios o la pintura el hombre?, St. Paul Editions, 2008
Claudio Perfecto, Nuestra Señora de Guadalupe. El encanto y misterio de una imagen (México, 1531), Ediciones San Pablo, 2003
Manuela Testoni, Guadalupe. Historia y significado de las apariciones, St. Paul Editions, 1998
Guadalupe M. Rodríguez, M. Manella Piera, las apariciones de Nuestra Señora de Guadalupe. Una lectura catequética LAS Editrice (Biblioteca de la Universidad Salesiana), 2001
Elizondo Virgilio, Guadalupe. Madre de la nueva creación, la Ciudadela, 2000

Artículos relacionados:
María (madre de Jesús)
Basílica de Nuestra Señora de Guadalupe
Marian apariciones y otros eventos
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Homilía de Juan Pablo II para el 450 aniversario de (12 de diciembre de 1981)
Artículo de Maria Di Lorenzo
Nuestra Señora de Guadalupe: un caso de "inculturación" milagrosa Giulio Dante No a la guerra sobre el cristianismo 205-206 (1992) (también contiene la evidencia científica)
Artículo de Silvio Fuso sitio http://www.vialattea.net
(ES) El artículo en el sitio del CICAP
(ES) 'Imagen Milagrosa "de Guadalupe, el sitio de CISCOP, Comité para la Investigación Científica de las Afirmaciones de lo Paranormal
Vigiani Alexander (Universidad de Siena), La Virgen de Guadalupe: origen y significado de un símbolo de México.

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