Powered By Blogger

venerdì 16 luglio 2010

SRI AUROBINDO, "SAVITRI, Leggenda e Simbolo", trad. di Paola De Paolis,ed. Mediterranee, vol. II, pagg. 515-521


§>>> SRI AUROBINDO <<<§

SRI AUROBINDO, "SAVITRI, Leggenda e Simbolo", trad. di Paola De Paolis,
ed. Mediterranee, vol. II, pagg. 515-521.

> “O Savitri, io sono la tua anima segreta.
>
> Sono discesa sulla terra ferita e desolata
>
> per guarirne le angosce, cullarne il cuore e indurlo al riposo
>
> e per posare il suo capo sul grembo della Madre
>
> perché possa sognare Dio e conoscerne la pace
>
> e attirare l’armonia delle sfere superiori
>
> nel ritmo dei suoi giorni duri e agitati.
>

Le mostro le immagini degli dei luminosi

> e apporto forza e conforto alla sua vita in lotta;
>
> realtà sublimi che per ora non sono che parole e forme
>
> le rivelo nel corpo del loro potere.
>
> Sono la pace che s’infiltra nel petto dell’uomo esausto della guerra,
>
> in mezzo al regno dell’inferno creato dai suoi atti,
>
> un ostello ove possono abitare i messaggeri del Cielo;
>
> sono la carità dalle amabili mani che benedicono,
>
> sono il silenzio in mezzo al rumoroso calpestio della vita;
>
> sono la Conoscenza che medita la sua carta cosmica.
>
> Nelle anomalie del cuore umano
>
> Ove il Bene e il Male sono intimi compagni di letto
>
> E la Luce è a ogni passo pedinata dalla Tenebra,
>
> ove il suo più vasto sapere è un’ignoranza,
>
> io sono il Potere che avanza e fatica verso il meglio
>
> ed opera per Dio ed alza gli occhi alle cime.
>
> Anche del peccato e l’errore faccio delle pietre di guado
>
> e di tutta l’esperienza una lunga marcia verso la Luce.
>
> Partendo dall’Incosciente costruisco la coscienza,
>
> e la guido attraverso la morte perché giunga alla Vita immortale.
>
> Molte son le forme di Dio con le quali egli cresce nell’uomo;
>
> esse marchiano di divinità i suoi pensieri e le sue azioni,
>
> sollevano la statura dell’argilla umana
>
> o la trasmutan lentamente nell’oro del cielo.
>
> Egli è il Bene per il quale gli uomini combattono e muoiono,
>
> egli è la guerra della Giustizia contro l’iniquità del Titano;
>
> egli è la Libertà che risuscita eterna dal suo rogo;
>
> egli è il Valore che difende ancora il valico disperato
>
> o che si erge, solo, sulla barricata distrutta,
>
> o una sentinella nel pericolo della Notte piena d’echi.
>
> Egli è la corona del martire bruciato dalla fiamma,
>
> la gioiosa rassegnazione del santo,
>
> il coraggio indifferente alle ferite del Tempo
>
> e la potenza dell’eroe alle prese con la morte e il destino.
>
> Egli è la Saggezza incarnata su un trono glorioso
>
> E la calma autocrazia del governo del saggio.
>
> Egli è il Pensiero nobile e solitario,
>
> distante al di sopra della moltitudine ignorante:
>
> egli è la voce del profeta, la visione del veggente.
>
> E’ la Bellezza, nettare dell’anima appassionata,
>
> è la Verità per la quale lo spirito vive.
>
> Egli è le ricchezze della Vastità spirituale
>
> Riversate a flotti benefici sulla Vita indigente;
>
> è l’Eternità sedotta d’ora in ora,
>
> è l’infinità in un piccolo spazio:
>
> è l’immortalità nelle braccia della morte.
>
> Questi poteri son io e al mio appello essi vengono.
>
> Così lentamente sollevo l’anima dell’uomo più vicino alla Luce.
>
> Ma la mente umana s’abbarbica alla propria ignoranza
>
> e il cuore umano alla propria piccolezza
>
> E la vita terrestre al proprio diritto d’affliggersi.
>
> Solo quando l’Eternità prenderà il Tempo per mano,
>
> solo quando l’infinità sposerà il pensiero del finito,
>
> l’uomo potrà esser libero da se stesso e vivere con Dio.
>
> Io porto intanto gli dei sulla terra;
>
> riporto le speranze al cuore che dispera;
>
> do la pace agli umili e ai grandi,
>
> effondo la mia grazia sugli stolti e sui saggi.
>
> Io salverò la terra, se la terra consente ad esser salvata.
>
> Allora l’Amore potrà infine camminare illeso sul suolo della terra;
>
> la mente dell’uomo accetterà la sovranità del Vero
>
> e il corpo sopporterà l’immensa discesa di Dio”.
>
> Ella disse, e dal piano inferiore ignorante
>
> Giunse un grido, un’eco deformante, nuda e fremente.
>
> Una voce della mente umana incatenata ai sensi
>
> trasmetteva il suo orgoglioso lamento di potere divino
>
> vincolato dai limiti dei pensieri d’un mortale,
>
> legato ai ceppi dell’ignoranza terrestre.
>
> Imprigionato nel suo corpo e nel suo cervello,
>
> il mortale non può vedere la possente totalità di Dio
>
> o condividere la vasta e profonda identità
>
> di Colui che insospettato risiede nei nostri cuori ignoranti
>
> e tutto conosce poiché è uno con tutto.
>
> ( … )
>
> "Ciascuna creatura vive grazie ai limiti della sua natura,
>
> e come si può evadere il proprio innato destino?
>
> Io sono umano, che io resti umano
>
> Fin quando tacerò e dormirò nell’Incosciente.
>
> Estrema follia, chimera è questa,
>
> di pensare che Dio viva celato nell’argilla
>
> e che l’eterna Verità possa dimorare nel Tempo,
>
> e d’invocarla per salvare il nostro sé e il mondo.
>
> Come può l’uomo diventare immortale e divino
>
> trasmutando la sostanza stessa di cui è fatto?
>
> Questo, possono sognarlo gli dei maghi, non gli uomini pensanti.”
>
>
>
> E Savitri udì la voce, udì la risposta deformante,
>
> e rivolgendosi al Suo essere di luce disse:
>
> “Madonna di luce, Madre di gioia e pace,
>
> tu sei una porzione del mio sé incaricata
>
> d’elevare lo spirito alle sue altezze dimenticate
>
> e risvegliare l’anima ai contatti dei cieli.
>
> Poiché tu sei, l’anima s’avvicina a Dio;
>
> poiché tu sei, l’amore cresce nonostante l’odio
>
> e la conoscenza marcia indenne nella fossa della Notte.
>
> Ma non è rovesciando la pioggia dorata del cielo
>
> sull’aspro e roccioso terreno dell’intelletto
>
> che l’albero del Paradiso può fiorire sul suolo terrestre
>
> e l’Uccello del Paradiso posarsi sui rami della vita
>
> e i venti del Paradiso visitare l’aria dei mortali.
>
> Anche se tu fai piovere i raggi dell’intuizione,
>
> la mente dell’uomo li scambierà per il barlume proprio della terra,
>
> il suo spirito sprofonderà sotto l’ego spirituale.
>
> O la sua anima sognerà rinchiusa in una brillante cella di santità
>
> dove non può giunger che un’ombra luminosa di Dio.
>
> Tu devi nutrire la sua fame dell’eterno
>
> e colmare di fuoco celeste il suo cuore anelante
>
> e far discendere Dio nel suo corpo e la sua vita.
>
> Un giorno ritornerò, la Sua mano nella mia,
>
> e tu vedrai il volto dell’Assoluto.
>
> Allora sarà compiuto il matrimonio sacro,
>
> allora nascerà la famiglia divina.
>
> La luce e la pace regneranno in tutti i mondi.”